Il pitch, ovvero come raccontare la vostra storia in poche parole

da | Mag 1, 2023 | Sulla scrittura | 2 commenti

Ultimamente anche nel mondo della narrativa si parla molto di pitch.
Ma che cos’è un pitch?
Prende il nome da elevator pitch, che (citando Santa Wikipedia) è:

un tipo di discorso ed una forma di comunicazione con cui ci si presenta, per motivi professionali, ad un’altra persona o organizzazione. Questo discorso viene spesso convertito in forma scritta.
Elevator significa ascensore. L’Elevator pitch è infatti il discorso che un imprenditore farebbe ad un investitore se si trovasse per caso con lui in ascensore. L’imprenditore, quindi, si troverebbe costretto a descrivere sé e la propria attività sinteticamente, chiaramente ed efficacemente per convincere l’investitore ad investire su di lui, ma nei limiti di tempo imposti dalla corsa dell’ascensore (la letteratura specialistica al riguardo fissa tale limite a 5 minuti).
È considerato come un documento da aggiornare costantemente e “sfoderare” ad ogni buona occasione, che sappia “dare valore” ad ogni singola parola.

Per quanto riguarda la narrativa, quindi, è l’esposizione dell’idea che sta alla base della storia che abbiamo scritto (o che vogliamo scrivere).
Il pitch dev’essere quanto più sintetico (massimo dieci righe), concreto (niente fuffa e parole vuote), incisivo e persuasivo. Deve mostrare i fatti. Non deve essere autocelebrativo (non come certe sinossi, secondo me poco efficaci e molto fastidiose, che a volte si leggono nelle quarte di copertina). Deve comunicare passione, possibilmente originalità. Anche perché di solito una storia che funziona è una storia che può essere riassunta in una sola frase. Pensate alle grandi storie e vedrete che è possibile condensarle in pochissime parole. Se ve ne servono di più, forse è perché la vostra storia non è ancora ben focalizzata. Pensateci, la prossima volta che vi mettete a scrivere o che volete proporre a qualcuno i vostri scritti!

Esempi di pitch

Per divertimento, ho provato a condensare in una frase tutti e otto i romanzi che ho pubblicato fino a questo momento.
Ecco cosa ne è venuto fuori:

  • Un ragazzo che guarda al passato con nostalgia e al futuro senza interesse vive la sua prima tormentata esperienza sentimentale.
    (Quelli di Goldrake)
  • Tre diciottenni disertano la maturità e partono per Londra, ma solo due di loro torneranno a casa vivi.
    (Bambole cattive a Green Park)
  • Un ventisettenne, ex promessa del tennis, incontra una giovane tennista tedesca già impegnata, e con lei vive una storia d’amore che diventerà presto un’ossessione.
    (L’amore ci farà a pezzi)
  • Un giovane scrittore in crisi cerca di mantenere in vita la sua relazione e di terminare il suo romanzo dedicato a una rockstar, e per riuscirci entra nella sua storia e sconvolge i piani del protagonista.
    (Revolver)
  • Ascesa e declino di un operaio che si innamora della figlia del capo, si mette d’impegno per conquistarla, e inizia con lei una storia travagliata negli anni a cavallo della crisi.
    (La parte sbagliata del paradiso)
  • Dopo quindici anni dalla morte del loro compagno del liceo, i tre protagonisti vanno a Londra per scoprire finalmente la verità su di lui.
    (Green Park Serenade)
  • Due giovani si sposano, si tradiscono, si perdono, crollano, si rialzano, crollano ancora, per poi incontrarsi dopo tre anni come se fossero due persone nuove.
    (La vita sessuale delle sirene)
  • Un nipote cerca di ricostruire la vita del nonno a cui lo univa la passione per i libri e le parole.
    (Lungomare nostalgia)
Andrea Malabaila

Andrea Malabaila

Sono nato a Torino nel 1977. Ho pubblicato il primo romanzo a ventitré anni e da allora il vizio della scrittura non mi ha più abbandonato. Fino a qui i romanzi sono sette: l’ultimo è “Lungomare nostalgia” (Spartaco, 2023).
Nel 2007 ho fondato Las Vegas edizioni, di cui sono Sindaco, direttore editoriale, oscuro burocrate e facchino.
Insegno Scrittura Creativa alla Scuola Internazionale di Comics di Torino.
Nella prossima vita voglio essere l’ala destra della Juventus Football Club, nella precedente avrei voluto essere uno dei Beatles.

2 Commenti

  1. Enzo Facondi

    Bravo, non ho letto niente di tuo, ma questa spiegazione del significato di bitch mi piace molto. Grazie

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  2. Paola

    Più che pitch mi sembrano logline. Comunque belle.

    Rispondi

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