Pur nella sua semplicità, la storia scorre e si lascia leggere tutta d’un fiato. Un po’ perché la scrittura di Andrea è piacevole, lineare e cristallina e alcune sue espressioni tradiscono una sensibilità articolata e complessa anche quando a farla da padrone e l’immaginazione di un bimbo avventuroso, un po’ perché Andrea è stato bravo a costruire un mondo disneyano in cui non esistono genitori stanchi e complessati, regole o divieti, ma solo l’affetto di nonni pittoreschi e bislacchi. Andrea non scrive un capolavoro e non ha la pretesa di fare letteratura qui, ci regala il suo sogno di far parte di un modo che esisteva quando lui era troppo piccolo per argomentarlo. E in questa sua delicata nostalgia riesce a far tornare bambini, per un po’, anche noi.
Su Satisfiction una bella recensione di Noi che salvammo il mondo da Ivan Drago firmata da Margi de Filpo.
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